lunedì 29 giugno 2015

Un cuore sincero

Ci sono due tipi di persone: quelli che seguono una via spirituale e quelli che non la seguono.  
Poi quelli del terzo tipo, che sono quelli che non hanno bisogno di seguirla, perchè sono già naturalmente presenti a se stessi ed evoluti abbastanza da vivere la loro vita già praticamente liberi, nel corpo e nello spirito.

Nel buddhismo tibetano, in particolare, questa sorta di differenziazione dei tipi umani, determinata dall'evoluzione sulla via spirituale, stabilisce se qualcuno è qualificato o no per ricevere determinati insegnamenti e quali.

Queste differenze potrebbero sembrare una discriminazione, ma si attengono a dei canoni molto precisi. Una sorta di scienza esatta dello Spirito.  


Questo modello ha sempre funzionato e continua a funzionare all'interno di queste tradizioni e scuole, perchè tramandato da esseri realizzati che sapevano esattamente come condurre una nave in mezzo all'oceano in tempesta. Ci erano passati prima loro.

Per quanto riguarda noi, che viviamo qui in occidente, abbiamo assorbito e siamo venuti a conoscenza dei loro insegnamenti nel corso degli ultimi decenni, con lo sdoganamento delle tradizioni spirituali e questa sorta di "globalizzazione dello spirito" (che fa un po' ridere, detta così) e abbiamo prodotto, tra le altre cose, anche delle nuove linee filosofiche e di pensiero che integrano più correnti, quando prima tutto questo era secretato o comunque di accesso ristretto ai soli membri delle varie tradizioni.


Fortunatamente, comunque, in questo processo, gli insegnamenti non sono stati perduti o distorti, ma in qualche modo valorizzati e resi più accessibili e chiari.


Siamo nel bel mezzo di un grande cambiamento di sistemi, in generale, e così cambia anche il metodo di trasmissione delle cose dello spirito.
Si raggiunge una banda di frequenza di informazione ed energia che prima era fuori portata, ed è un cambiamento naturale connaturato alla pressante e presente voglia di liberazione e di libertà di tutti noi.  


Ed è proprio attraverso questo movimento oltre i confini stabiliti finora che le posizioni si ricollocano, le barriere cominciano a cadere, le ostruzioni del pensiero si allentano, le cose si riconducono tutte alla loro sorgente, che dimora in ognuno di noi. 


In tutto questo, si fa spesso molta confusione a causa della competizione fra i vari metodi, con il pretesto che uno sia meglio dell'altra. Ma il futuro va sempre più verso l'integrazione e la condivisione, e gli antichi insegnamenti divengono più che mai attuali.
A dimostrazione e a riprova che il tempo, come noi lo concepiamo, esiste solo nella nostra mente e nella nostra percezione.


Penso che la disponibilità così grande di insegnamenti sia, indipendentemente da tutto, una cosa buona, se il cuore di chi ci si avvicina è sincero. 


Un cuore sincero è, per me, un cuore che decide di rimanere aperto e senza confini, "come la vastità dello spazio" (per riprendere un concetto buddhista che amo molto), che non teme di sbagliare o di cadere, ma rimane sempre vigile alla possibilità che possa non aver compreso quello che i maestri cercano di dirci, da sempre.  


Le persone così, rischiano di essere sempre alla ricerca (spesso intellettuale), ma, cosa più importante, rimangono a disposizione per ascoltare meglio quello che ancora non hanno colto.

In questo movimento di apertura, piano piano, subentra una volontà che, sempre di più, si distacca dal volere o dai capricci del'ego che, alla fine, verrà riassorbito nella vastità del Cuore.
Ed è così che ci allineiamo al nostro vero scopo.

E non importa come arriveremo là dove pensiamo di dover arrivare, perchè quello che il nostro Sè ha deciso di imparare, ci verrà messo ripetutamente davanti con precisione chirurgica, fino a che non ne saremo venuti a capo.

Dipende poi da noi se lo vogliamo realizzare nella sofferenza o nella gioia. Ma ogni resistenza alla fine si dimostra inutile, quando il cuore chiama.

Ed ecco che l'insegnamento, in realtà, è sempre uno solo, che comprende tutti gli altri: quello che la tua vita ti porta a realizzare, indipendentemente da cosa ne pensi.

La vita di ognuno di noi è un'insegnamento di saggezza, anche se non lo vogliamo, non lo vediamo o non lo prendiamo in considerazione. 


Ed è sempre, esattamente quello che ci serve in questo momento.
















martedì 23 giugno 2015

Intro

Questo blog tratterà prevalentemente di spiritualità, di mie riflessioni e opinioni personali basate sulla mia esperienza. 

La spiritualità, per come la intendo io, deve avere una valore pratico, accessibile e verificabile. In altre parole: deve funzionare. Deve produrre degli effetti percepibili sulla nostra realtà.

Nel momento in cui comprendiamo veramente e profondamente qualcosa, quel qualcosa entra a far parte del nostro modo di vivere la vita. 
Che siano concetti, idee, punti di vista o esperienze, il nostro mondo cambia insieme a noi. 

Se questo non si verifica, significa che stiamo "sbagliando" qualcosa. 
Se non stiamo meglio di prima, banalmente, qualcosa non va.

In questi casi, forse non siamo realmente motivati e non vogliamo davvero quello che si chiama "la fine della ricerca", ma ci dedichiamo alle cose spirituali solo per scappare da una realtà che la maggior parte di noi - anche inconsciamente - non condivide. O forse ci applichiamo, ma senza ancora risultati così palesi ed evidenti. O ancora, le cose funzionano per un po', temporaneamente, ma alla fine ritorniamo nel solito vecchio schema, nel vecchio modo di vivere.

Comunque stiano le cose, questo è un viaggio che, anche inconsapevolmente, tutti noi facciamo, non fosse altro perchè non possiamo farne a meno. 

Ognuno di noi è alla ricerca della felicità, della libertà, dell'amore e della gioia. Anche se non lo sa.

La differenza tra la quotidianità e la spiritualità è che, nella prima, tutte queste cose le cerchiamo all'esterno, fuori di noi. Nella seconda, le cerchiamo dentro.
Si tratta quindi di un viaggio interiore, di un viaggio all'interno, nelle profondità di noi stessi.

Io mi occupo di queste cose da ormai 15 anni. Ho frequentato diverse scuole, tanti corsi, ho letto molto e altrettanto ho praticato.

Ho avuto delle realizzazioni, più o meno piccole e più o meno grandi. 
E, per ora, ho tratto le mie "conclusioni".
Che non sono niente che possa sembrare una fine, perchè una fine non c'è, mai. 

E' sempre tutto "work in progress", ma è sempre una gioia più grande ogni volta, che ci fa assaporare sempre un po' di più la nostra vera natura. 

Fino a che non lasceremo andare quello che pensiamo di essere, per essere ciò che siamo.

Non ho pretese di autorità o di verità. 
Quello che scriverò qui ha a che fare con la mia esperienza, con il mio percorso e il mio viaggio interiore.
Se potrà essere utile a qualcuno, ne sarò felice.

Grazie per l'attenzione.

E se vorrai partecipare e condividere sei il benvenuto!