"Ciò che tu vedi
Tu non sei"
(Shankara)
Che cosa vuole intendere?
Non si riferisce solo ai fenomeni esteriori - che pure dipendono dalle "impostazioni" della coscienza -, ma anche e soprattutto a quelli interiori: pensieri, emozioni, sensazioni, percezioni.
Egli vuole riportare l'attenzione sul Soggetto che esperisce, non sugli oggetti esperiti, su ciò di cui viene fatta esperienza.
Il Soggetto, è la chiave di tutto il percorso spirituale inteso come Ricerca e Conoscenza di Sé.
Solitamente, ci si prodiga per cercare di capire, comprendere e conoscere, usando come medium gli strumenti soliti, ovvero quelli familiari menzionati sopra, ma mai si porta mai l'attenzione su "Chi" sta facendo tutto questo.
Quel "Chi" è il testimone, che osserva tutto ciò che si svolge, sullo sfondo della coscienza, dentro e fuori e ci riconduce al semplice senso di Essere, di esistere.
Quel "Chi", E', ma non qualcosa o qualcuno.
Semplicemente: E'.
Senza qualificazioni, senza definizioni.
E' l' "Io Sono".
Il semplice, chiaro e inequivocabile senso di Essere.
Esisto e quindi Sono.
Non è qualcosa di mentale, non è una risposta a qualcuno o qualcosa, non è niente che possa essere misurato, catalogato, osservato.
E' sempre colui che Osserva, ma che non puoi mai essere visto, perchè E' colui che vede.
E' semplice, chiaro, accessibile ed è sempre presente.
Quella Presenza che in tanti cercano e con la quale si cerca di allinearsi, ma che è già lì, da sempre, di per sé, senza nessuna pretesa né sforzo.
Riconoscere di Essere e permanere in questo essere, in quanto essere, è la chiave del risveglio, se così si vuol definire.
E' difficile da capire? No.
E' difficile da fare? No.
E allora perchè semplicemente non lo si fa?
Perché l'essere umano non vuole essere libero dal fatto di credere fortemente di essere, di volta in volta, qualcosa o qualcuno, sebbene affermi il contrario.
Solo quando ne ha piene le scatole di essere qualcosa, qualsiasi cosa, perchè niente ha funzionato, si comincia ad arrendere e può cominciare a considerare questa ipotesi.
E allora, per tornare a dove siamo partiti, alla fine dei giochi, se "non sei ciò che vedi", cosa sei?
Sei, e basta.
Prova a entrarci dentro, in questo Essere.
Deponi per un momento le armi, le tecniche, i metodi, le conoscenze, le pretese, le aspettative...
E lasciati andare, rilassati, abbandonati...
Nel Vero Te, che E'.
Ricorda:
Se lo puoi osservare, non è Quello.
Sprofonda, in chi sta osservando, proprio ora.
Tu Sei Quello.
Tu Sei.
La ringrazio moltissimo per questo post breve, chiaro e assolutamente illuminante. Grazie, grazie, grazie.
RispondiEliminaSimone
Grazie a lei :)
EliminaQuesto blog non viene più aggiornato molto spesso.
Se le interessano queste tematiche, mi permetto di segnalarle la pagina facebook, dove può trovare contenuti nuovi praticamente ogni giorno: facebook.com/unicopunto
Buona giornata e buone cose
Con una battuta, le potrei replicare che neppure la Baghavad Gita viene più aggiornata! Eppure è uno Scrigno traboccante di Tesori inestimabili.
EliminaMi perdoni l'ironia e accetti ancora la mia gratitudine. Vado immediatamente a cercare la pagina che mi consiglia.
Grazie.
Simone
Battuta quantomai appropriata :)
EliminaConcordo con lei. Mi sono ritrovato spesso, negli anni, a gioire di questi Tesori inestimabili senza tempo. Non potrei pensarne diversamente.
Grazie infinite per la stima!